Carissimi, quest’anno l’ottobre missionario si pone sulla scia del Mese Missionario Straordinario celebrato nel 2019.
Il tema “Battezzati e Inviati”, che mirava a far riscoprire l’universalità della vocazione missionaria, ha il suo sviluppo nel tema di quest’anno: “Eccomi, manda me”. Ogni battezzato è chiamato a far conoscere, a ogni uomo, la bontà, la misericordia e l’amore di Dio per tutti gli uomini. Nel nostro contesto di Chiesa italiana si desidera tradurre questa vocazione missionaria in un appello a tutti i credenti per diventare “Tessitori di fraternità”.
Nel celebrare questo mese missionario non possiamo non tener conto anche del contesto storico che stiamo vivendo, con le fatiche e le sofferenze provocate dalla pandemia e con le conseguenze relazionali e sociali del lungo periodo di isolamento cui siamo stati sottoposti. Nel tempo dell’isolamento abbiamo sperimentato la “nostalgia” delle relazioni familiari e di amicizia. Ora siamo chiamati a vivere nuove relazioni, non solo con le persone a noi care, ma con tutti quelli che incontriamo sul nostro cammino, in particolare con quelli che maggiormente pagano le conseguenze negative della tempesta che ci ha investito.
Papa Francesco, nel Messaggio per la prossima Giornata Missionaria Mondiale dice: “Siamo invitati a riscoprire che abbiamo bisogno delle relazioni sociali, e anche della relazione comunitaria con Dio” e, ispirandosi alla vocazione del profeta Isaia, ci ricorda che la risposta del profeta deve “essere la risposta di tutti coloro che hanno preso coscienza del loro essere ‘battezzati e inviati’”.
La Giornata Missionaria Mondiale ci sprona a tenere l’animazione missionaria nel giusto equilibrio contribuendo a far superare le ragioni umane giustificative di individualismi ed interessi e ci ricorda che solo la Chiesa nel suo insieme ha ricevuto il compito di annunciare il Vangelo. Nessun soggetto missionario può ritenere di interpretare o esaurire “in proprio” una dimensione che compete alla natura stessa della Chiesa, al cui servizio tutti devono imparare a ridefinire il proprio compito. Solo così l’annuncio avrà il volto e la forza della Chiesa, più che quello dei suoi protagonisti.
Papa Francesco nella conclusione del suo messaggio ricorda che la Giornata Missionaria Mondiale è una giornata di comunione nella preghiera e di solidarietà con le giovani Chiese, che non hanno ancora raggiunto una propria autonomia, e con le Chiese dei Paesi più poveri del mondo.
Specialmente in questa situazione di crisi economica mondiale non possiamo ripiegarci su noi stessi, perciò tutti i fedeli e tutte le comunità parrocchiali si facciano protagonisti della missione con un impegno ulteriore per la missione universale, nonostante le difficoltà che tale impegno può comportare: non dimentichiamo coloro che potranno camminare soltanto con il nostro aiuto.
Nell’augurare a tutti buon Ottobre Missionario, ricordo che questa giornata va celebrata in tutte le chiese parrocchiali, pubbliche e semi pubbliche, oratori e particolari come festa della cattolicità e della solidarietà universale.
Mons. Michele Carlucci